Contribuire alla tutela dei beni culturali e ambientali e promuoverne la valorizzazione
Ci proponiamo di individuare, a livello locale, quegli interventi che sono maggiormente in grado di avere ricadute positive sull’economia del territorio in termini di sviluppo economico e di fruibilità dell’area, il tutto visto in un’ottica di turismo sostenibile.
In particolare sarà prevista la realizzazione della rete di piste ciclabili che andrà a recuperare le vecchie strade comunali e vicinali ora abbandonate o trascurate e che correrà affiancando gli edifici di importanza storico-ambientale del nostro comune e consentendo di collegare i nostri agglomerati urbani con tracciati estranei alla viabilità motoristica attuale, in tal modo riqualificando e valorizzando i percorsi storici e gli itinerari culturali presenti.
In quest’ottica va letta anche la proposta di ampliamento della biblioteca comunale, con la ricostruzione della vecchia casa che affiancava il villino Maccà, in modo da garantire spazi più generosi allo sviluppo delle attività culturali e ridare unitarietà alla corte storica che comprendeva il villino legato alla sua barchessa e alle scuderie, ora diventate il centro “Arnaldi”.
Ci proponiamo, inoltre, di realizzare, in collaborazione con le scuole e le associazioni presenti in paese, percorsi naturalistici che permettano di “leggere” il nostro ambiente attraverso il suo sviluppo nel tempo, in modo da rendere tutti coloro che vorranno imboccarli, partecipi dei valori che hanno reso il nostro territorio una comunità.
Portare avanti nuove iniziative di sviluppo solo dopo averne verificato la sostenibilità ambientale e urbanistica
Deve essere contrastata la diffusione insediativa così come si è venuta a sviluppare fino a oggi.
Il Piano di Assetto del Territorio (Pat) del comune di Dueville prevede, per i prossimi anni, un possibile ulteriore consumo di attuale area agricola pari a 171.760 mq, ossia oltre 17 ettari di area agricola (equivalenti a 25 campi da calcio) destinati a essere cementificati nei prossimi anni. Non solo: sempre il Pat prevede un carico aggiuntivo, per l’intero territorio comunale, di 646.800 metri cubi di edificato da destinare alla residenza, con un incremento di 4.312 abitanti teorici insediabili.
Da questo calcolo vanno inoltre esclusi eventuali accordi di programma (che andrebbero “in deroga” ai numeri appena citati) e i volumi consentiti dal Piano casa regionale, anche in questo caso in ulteriore “deroga”.
Pensiamo che tali previsioni del Pat, approvato nel 2012, siano sovrastimate rispetto alle reali esigenze del paese, oltre a comportare costi aggiuntivi all’ente pubblico per la realizzazione e il mantenimento di ulteriori reti infrastrutturali necessarie a nuovi eventuali insediamenti.
Riteniamo pertanto necessario prevedere che l’utilizzazione di suoli non urbanizzati, ai fini della realizzazione di nuove infrastrutture e di nuovi insediamenti, venga subordinata alla verifica dell’insussistenza della possibilità di soddisfare le esigenze riscontrate mediante interventi di riuso, recupero, e adeguamento di insediamenti e infrastrutture già esistenti sul territorio, anche attraverso il corretto utilizzo della concertazione e della perequazione urbanistica.
Garantire il diritto all’abitazione
L’ente comunale si impegna a contribuire al raggiungimento di questo fondamentale diritto della persona attraverso un costante lavoro di coordinamento di tutte le parti interessate, incentivando a tal fine il riutilizzo del patrimonio edilizio esistente, sia pubblico che privato.
Soddisfare, promuovere e incentivare le esigenze di mobilità alternativa
Per mobilità alternativa non intendiamo soltanto le piste ciclabili, ma tutte quelle forme di mobilità sostenibile finalizzate alla riduzione degli autoveicoli privati circolanti nel nostro territorio a favore di una mobilità a piedi, in bicicletta, con i mezzi di trasporto pubblici o privati condivisi.
In tal senso, oltre ad impegnarci a realizzare una rete di piste ciclabili degna di questo nome, riteniamo che sia strategico per Dueville concentrare i propri sforzi sulla linea ferroviaria Vicenza-Schio. Sarà essa, infatti, la chiave di volta per garantire uno sviluppo sostenibile per il futuro del nostro paese. La linea ferroviaria Vicenza-Schio deve diventare metropolitana di superficie, partendo prima di tutto dalla sua elettrificazione. Tutti gli enti pubblici serviti da essa devono unire le forze affinché questa opportunità unica di sviluppo non venga vanificata. È necessario creare un coordinamento tra comuni per armonizzare funzioni e servizi, e per ripensare le attuali aree di stazione: vaste aree pubbliche immediatamente adiacenti ai centri di città e paese (Schio, Thiene, Dueville appunto, e Cavazzale), ora in gran parte dismesse ma che potrebbero rinascere grazie, appunto, al nuovo metrò. Per Dueville sarebbe l’occasione per ripensare in termini innovativi a uno sviluppo sostenibile del paese partendo dall’area Lanerossi (in gran parte comunale), e dal Piano “scaricatore” (pubblico in quanto proprietà delle Ferrovie dello Stato). Bisogna abbandonare l’idea di un addensamento di abitazioni per restituire all’area la sua vocazione “pubblica”, ovvero di un luogo crocevia di persone provenienti anche da fuori, di opificio inteso in senso anche culturale: un luogo dove apprendere e scambiare conoscenze. Si garantirebbe in questo modo una rivitalizzazione “naturale” della “funzione piazza” e un nuovo volano di sviluppo per le attività presenti in paese, senza andare in alcun modo a incrementare il traffico stradale. Si creerebbe inoltre un polo attrattivo e di autoalimentazione di funzioni sovracomunali sulla linea Vicenza-Schio contribuendo inoltre a riportare nei centri urbani funzioni importanti che, nel tempo, erano state trasferite all’esterno con danni oggi evidenti al territorio e allo stesso concetto di città.
Si andrebbe inoltre a creare un’area di sviluppo unitario di funzioni per una popolazione di oltre 300.000 abitanti (quella che gravita intorno alla linea ferroviaria) una volta tanto partendo dai collegamenti. Uno sviluppo sostenibile di un’area vasta senza dover costruire nuove infrastrutture viarie e senza nuovi consumi di suolo agricolo, ma semplicemente attraverso un riuso e una riqualificazione di aree ora dismesse.
Perseguire obiettivi di qualità degli ambiti già urbanizzati
Nell’ambito di un ripensamento complessivo dello sviluppo urbano del paese, consideriamo doveroso concentrare gli interventi sul già costruito e, quindi, riqualificare ampie aree urbane piuttosto che continuare a espandere l’edificato.
Riteniamo che l’ente comunale debba rivolgere la sua attenzione ai quartieri, specialmente i più periferici, attraverso un approccio integrato alla riqualificazione, che consideri cioè aspetti non solo architettonici e urbanistici, ma anche sociali, economici, ambientali, culturali, paesaggistici per favorire una vera e propria “rigenerazione urbana”.
Attraverso veri e propri “Contratti di Quartiere” verranno messe in campo azioni per aumentare la coesione sociale, il miglioramento degli insediamenti esistenti ai fini del risparmio energetico e dell’autoproduzione di energia, la creazione di spazi pubblici di qualità, attraenti e orientati ai reali utilizzatori, favorire l’adozione di stili di vita realmente sostenibili (creazione di collegamenti alla rete delle piste ciclabili, ecc.)
I progetti verranno redatti attraverso il coinvolgimento dei cittadini in tutto il processo di recupero, fino alla gestione finale dei nuovi spazi che dovranno essere “di quartiere” anche nel loro controllo e manutenzione.
Con questi interventi (complessivi nella loro visione ma contenuti, singolarmente, nella loro entità) vogliamo favorire: il potenziamento dell’economia locale attraverso la possibilità di affidare i lavori al tessuto artigianale delle imprese presenti in loco; le politiche di integrazione e di sostegno sociale; la sostenibilità ambientale degli edifici esistenti, evitando il consumo di altri spazi verdi; la riqualificazione di aree costruite da vari decenni e che altrimenti resterebbero quartieri dormitorio destinati ad un progressivo e costante degrado; la riscoperta del senso di appartenenza e una riappropriazione degli spazi da parte dei residenti chiamati in prima persona a ridisegnare e a “partecipare” del proprio luogo di appartenenza.



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